Susanna, oriunda della Dalmazia, era una nobile romana figlia del sacerdote Gabino, cugino (con i suoi fratelli Claudio, Massimo e Caio, poi papa dal 292 al 296) dell'imperatore Diocleziano(284-337).
Come il padre e lo zio Caio, Susanna convertitasi alla religione cristiana, si consacrò a Dio offrendogli la propria verginità.
Diocleziano per legare maggiormente a sé il figlio adottivo Galerio Massenzio gli promise in moglie Susanna, che fedele al suo proposito, rifiutò. La moglie di Diocleziano: Serena, che aveva segretamente abbracciato la fede cristiana, confortò e sostenne Susanna nel suo santo convincimento di verginità.
Diocleziano allora, conosciuto il motivo del rifiuto, adirato, obbligò Susanna ad adorare il simulacro di Giove e al suo rifiuto la fede decapitare nella sua stessa casa nel 295.
Il corpo di Susanna , secondo la passio, avrebbe trovato sepoltura nel cimitero di sant'Alessandro sulla via Nomentana, per essere poi successivamente traslato presso l'attuale chiesa.