Lo stesso nome << monaco>> indica il fine cercato dalla vita monastica, pur nella varietà con la quale essa si manifesta. Il termine deriva dal greco "monos" che, alla lettera, significa <<uno solo>>.
Essere monaco o monaca non significa soltanto vivere il celibato, nella solitudine dell’anacoreta o nella comunità dei fratelli, per potersi consacrare meglio alla ricerca di Dio, ma significa anzitutto - e soprattutto - semplificare la propria vita per condurla all’unità e così dedicarsi interamente e soltanto a Dio.
La vita monastica non ha altro fine che aiutare l’uomo a ritrovare la propria unità per unirsi a Dio solo.
La responsabilità principale del monaco è di essere monaco. Questo significa: vivere una carità perfetta, con i fratelli o le sorelle che Dio ha posto sul suo cammino. Sin dagli inizi, Cîteaux si è proposta di essere una <<scuola dell'amore>>. La vita comune, il servizio reciproco, sono un concreto tirocinio dell’amore.
La vita monastica è guidata da una dinamica di conversione. Si tratta di <<ritornare>> verso Dio seguendo un cammino preciso, una modalità di vita tracciata dalla Regola di san Benedetto, alla quale i Cistercensi hanno sempre voluto restare fedeli. Esistono altri cammini per ritornare a Dio, ma i Cistercensi si sentono chiamati a seguire concretamente questo e si impegnano a percorrerlo.
Con la promessa di stabilità la monaca è inserita in una comunità e vi resterà per tutta la vita. La stabilità radica nella vita monastica.
Il lavoro è una dimensione importante della vita monastica cistercense. E’ insito nella condizione del monaco, come in quella di ogni uomo che deve lavorare per vivere. Inoltre, esprime la collaborazione all'opera della creazione e costituisce un fattore di equilibrio nella vita quotidiana. In una comunità, il lavoro viene suddiviso secondo le possibilità e le inclinazioni dei singoli. Il lavoro ha una dimensione spirituale, poiché, durante il lavoro, le monache continuano a pregare.
Tutta la vita monastica, vissuta nella semplicità, è strutturata attorno alla preghiera. Questa si presenta al monaco o alla monaca sotto forme diverse: l’ufficio (recita in comune dei Salmi), la lectio divina (lettura della Sacra Scrittura) e l’orazione o preghiera personale.